Sono una
creatrice di
contenuti
e una
narratrice …
“Affido alla fantasia il compito
tirarmi fuori da una realtà insopportabile”
Il mio pensiero
Non siete stufi di sentire “non sono felice”? Io sì! Sono stufa di chi prova a cercare la felicità curiosando e imitando la serenità di chi si mette in vetrina. Non sopporto le frasi “faccio la dieta di…, vesto lo stesso abbigliamento di…, eseguo lo stesso ritocco estetico di…, svolgo la stessa attività fisica di…, ascolto la stessa musica di…, frequento gli stessi locali di… e chi ne ha più ne metta! Non sopporto i falsi miti come “non mangio la pasta e il pane perché fanno ingrassare” oppure “quanto desidererei mangiare una pizza o un dolce ma la mia dieta non lo prevede”. Sono stanca di sentire mi annoio.
Non sopporto le persone che in compagnia hanno gli occhi puntati sul cellulare e le dita che ballano sulla tastiera. Sono stanca di sentire Dio non esiste solo perchè non ci fa vincere al Superenalotto. Non sopporto chi dice “non ho tempo nemmeno per respirare” e si connette ogni due per tre ai social. Sono stanca di una realtà che non mi piace ma non mi arrendo! Affido alla fantasia il compito di tirarmi fuori da una realtà insopportabile. Il cielo e le sue sfumature, il sole e la luna, un fiore, un albero che si specchia nel fiume, una risata, un cane che scodinzola, un piatto di pasta, l’odore del pane appena sfornato, il mare, un pianoforte… ogni immagine scattata dagli occhi è la terapia per guarire l’anima dalla malinconia.
Chi sono
Mi chiamo Giovanna Buccella, sono nata nella primavera del 1977 in provincia di Firenze e adesso vivo nell’affascinante Treviso.
Ho studiato Dietistica all’Università degli studi di Firenze e ho scelto di dedicarmi al trattamento dei Disturbi Alimentari per il fascino delle loro dinamiche.
Durante gli anni di studio e lavoro non ho mai soffocato la passione per la scrittura, è diventata predominante e le ho permesso di travolgermi. Scrivevo racconti, appuntavo idee e testi di canzoni, ma tutto doveva rimanere anonimo, erano le mie creature e le custodivo gelosamente.
Nel corso degli anni qualcosa è cambiato, ho chiuso gli occhi ed è nato il mio primo romanzo, Bolle di sapone.
Il percorso per diventare scrittrice è lungo e tortuoso, per questo mi è sempre piaciuto definirmi “viaggiatrice”. Proprio come scrisse Emilio Salgari, per me Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.
Il giallo è il colore della strada su cui mi incammino e durante il viaggio lo sfondo che questa attraversa muta e si arricchisce di tante altre sfumature. Attraverso la scrittura provo a trasmettere le emozioni che io stessa sento quando “interagisco” con i miei personaggi. Scrivo per me stessa, ma anche per gli altri affinché ciascuno si lasci travolgere dal fascino della lettura, dalle sensazioni che questa suscita. La rabbia, la passione, la serenità, la curiosità e tante altre, ci rendono non più spettatori ma protagonisti indiscussi.
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