La mia giornata odierna è caratterizzata da una notevole carica di spensieratezza, benché non abbia ancora ingoiato la pillola della felicità… per questo, capirete più avanti, nel corso delle prossime puntate (ma non pensate fatti strani)!
Quindi, perché non trattare un argomento “leggero”? La morte. L’idea è nata dopo la lettura della notizia riguardante il decesso di una “famosa” scrittrice, oltre che “premio Nobel”, Doris Lessing. Ho riflettuto sul fatto che gli scrittori, come i pittori o altri artisti, sia quelli in vita sia quelli facente parte dell’Aldilà, siano poco o per niente rinomati nella realtà mediatica. Magari, se avranno avuto un po’ di fortuna, dopo la morte, qualcuno si sarà ricordato della loro esistenza, e conseguentemente, valutato come capolavori le loro creature… avvenimento realmente accaduto!
Intendo dire che in questo mondo, il mondo imposto e non quello che sognamo, siamo “commemorati” se abbiamo lasciato in beneficienza un gruzzoletto cospicuo di denaro, e messo a nudo qualche parte del corpo, ancora meglio, quasi tutte. Oppure, se la nostra bocca si è aperta per proferire qualche assurda e incomprensibile frase emessa dalla parte infima del cervello, quella che nei più, si è sviluppata enormemente… potrei fare anche dei nomi, ma non vorrei che agli albori della mia carriera di scrittrice tutto terminasse perché non ho saputo chiudere la bocca, anzi, per non aver bloccato le mie dita che incoscientemente battevano sui tasti neri del computer! Per quale motivo, mi chiedo, chi ha lasciato in eredità parole e frasi che hanno un senso e che ispirano interpretazione e immedesimazione, è poco considerato e menzionato? Questi non sono perseguiti dalla dose giusta e necessaria di visibilità, di notorietà. Ad esempio, in televisione oppure sui giornali, quante volte avete udito o letto il nome Lessing? Io, a parte per curiosità letteraria, solo quando ho letto l’articolo di encomio di Treccani.
Alla luce dei fatti, per essere breve, altrimenti vi annoierei… ho trovato la soluzione per me, semmai nessuno dovesse conoscere prima il mio nome: vorrei essere ricordata come la scrittrice divenuta famosa per la sua “morte”, anzi, per ciò che questa ha comportato… almeno desterà curiosità!
Lo avete visto il film “P.S. I love you?” Beh, io una decina di volte, mi piace da impazzire, soprattutto il protagonista maschile Gerard Butler (quanto è bravo!). Purtroppo, all’inizio del film il suo personaggio muore; masochisti, assistiamo alla scena del suo funerale: uno spasso! Amici e parenti che cantano, mangiano, bevono, piangono e ridono davanti alle sue ceneri raccolte nella sua ultima dimora: un’urna stravagantemente decorata. Ecco, io vorrei tutto questo, che le persone continuassero a rallegrarsi pensando che, io stessa, non smetterò mai di sorridere! Non credo che nessun altro scrittore abbia mai creato nella realtà qualcosa del genere, pertanto, che dite, sarò almeno menzionata per il mio funerale? Credo di sì… lascerò in eredità le istruzioni!
Giovanna