Per l’uscita di uno dei suoi nuovi lavori l’autrice trevigiana Caterina Condoluci ci racconta la nascita e lo sviluppo de “La casa del buio“. Un racconto animato da un tema di forte attualità che, sempre più in aumento, sta sconvolgendo la vita di molti ragazzi, e non solo. Trattato con leggerezza e maestria, leggendo scopriremo una possibile strada d’intervento globale.
Gli insegnanti, che ringrazio per la grande professionalità dimostrata nel seguire gli alunni e il lavoro, hanno realizzato le schede didattiche della seconda parte del libro, che presentano dei suggerimenti operativi analizzando gli elementi fondamentali del racconto e giungendo all’individuazione delle sue tematiche.
Le schede non hanno l’intento di esaurire l’operato didattico ma sono proposte su cui gli insegnanti possono lavorare e svilupparle, esprimendo la loro libertà d’insegnamento.
Qual è l’argomento portante del libro?
Il racconto evidenzia l’ambiente delle Dolomiti con le sue caratteristiche e fa emergere il problema del bullismo, indicando un percorso per risolverlo.
Non è la prima volta che scrivi di “ambiente”.
L’attenzione per l’ambiente è una costante dei miei lavori, anche nei libri per giovanissimi.
Per quale motivo hai scelto di affrontare il tema “bullismo”?
Il problema del bullismo mi sta molto a cuore per quello che sta causando tra bambini e adolescenti.
Bullismo e Cyberbullismo non sono scherzi, avvengono ovunque e nelle scuole, non sono mai da sottovalutare, bisogna denunciare tempestivamente per poi rieducare.
Vi sono leggi apposite per affrontare e risolvere tali problemi, poiché i casi sono in aumento e interessano tutte le fasce d’età.
La scuola ha un ruolo attivo e, con azioni educative e formative, riesce a risolvere tante situazioni aiutando nella crescita i bambini e i ragazzi con l’apporto insostituibile dei genitori.
Nella scuola, infatti, gli alunni non apprendono solo a saper leggere, scrivere e far di conto ma, anche, a vivere civilmente nell’incontro con gli altri.
“La casa del buio” a quale lettore è destinato?
Il libro consigliato per la fascia d’età dagli 8 ai 12 anni è in realtà adatto a tutti.
Cosa ha ispirato la stesura di questo racconto?
Nel 2018 ero in Valsugana, con delle persone care in visita al museo Art Sella, ad ammirare le opere realizzate da artisti contemporanei provenienti da svariate regioni del mondo, utilizzando le risorse del territorio. In particolare, fui colpita da due opere, che hanno poi ispirato l’artista Gabriella Cobelli per la copertina e la quarta di copertina, da me denominate rispettivamente La casa del buio e La casa della luce.
A questo punto, vuoi anticipare qualcosa sulla trama?
Sì, certamente. I protagonisti sono due fratelli gemelli di dieci anni e Scodinzolone, il loro cane fedele e compagno di giochi. Martino e Francesca, vivono gioiosamente con i genitori in un paese delle Dolomiti. Intorno alla loro casa ci sono altre abitazioni dove risiedono amici e compagni di scuola.
Tutto procede tranquillamente finché, un giorno, Martina e Francesco iniziano a vivere esperienze diverse che modificheranno le loro esistenze. Cosa succederà? Lo scoprirete leggendo il libro.