Durante le mie passeggiate campestri, mi capita di incontrare persone che raccolgono le erbe selvatiche. Questa riscoperta, o continuità, non può fare altro che piacere, ma c’è un “però” da non sottovalutare. Personalmente non ha mai dato loro valore, eppure abitavo in campagna. Mi limitavo a lamentarmi delle erbacce che infesatavano il mio giardino, e mai ho pensato “se sono così proliferanti e resistenti, ci sarà un motivo”. La loro estirpazione mi è costata indimenticabili dolori alla schiena! Adesso, invece, posso solo lamentarmi di non averle raccolte, davvero il mio giardino ne era pieno! Ringrazio comunque i miei anziani vicini di casa che, anche se negli ultimi mesi della mia permanenza in quella bellissima campagna, mi istruirono.
Perche scegliere le erbe selvatiche?
Chiamatele selvatiche, di campo oppure erbacce, il nome non fa la differenza, forse può solo scoraggiare dal pensare che alcune di queste piante siano commestibili e che posseggano proprietà importanti tali da essere consumate nella preparazione di gustose ricette.
La loro crescita spontanea (dal seme) in luoghi e terreni favorevoli le rende piante più in salute rispetto quelle cresciute per talea, che invece posseggono meno micronutrienti e per rimanere in salute necessitano di antiparassitari e fertilizzanti.
Possiamo girovagare per i campi oppure, per gli inesperti o faticoni, trovarle in erboristeria (dove si ha la certezza di essere state raccolte in zone protette e certificate) o dall’ortolano che ne riconosce il valore.
Nel caso decidiate di provvedere alla raccolta, attenzione a scegliere la zona e il terreno giusti:
⚠️ NO in zone inquinate, urbanizzate e industrializzate
⚠️ NO ai bordi delle strade
⚠️ NO nei pressi di terreni agricoli che potrebbero essere stati contaminati da fertilizzanti chimici e pesticidi.
Per quale motivo è bene consumare le erbe selvatiche?
Contengono molti più fitonutrienti (sostanze dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie) delle verdure in commercio. Il motivo? Devono difendersi dal sole, da parassiti e malattie, e questo giustifica anche il loro gusto amaro. Inoltre, sono anche più ricche di omega-3.
Attenzione❗️ Come le comuni verdure, anche le erbe selvatiche possono essere controindicate in alcuni stati o patologie.
Quali sono sono le erbe selvatiche commestibili più comuni?
MALVA
Famosa per il suo beneficio antinfiammatorio, le foglie possono essere mescolate a insalate oppure essere ingrediente di frittate o ripieni di torte salate e ravioli. I fiori, oltre a essere elementi decorativi commestibili, vi consiglio di aggiungerli alla deliziosa marmellata di pesche e anice stellato.
ORTICA
Antifiammatoria, diuretica e depurativa, il suo gusto delicato la rende adatta alla preparazione di risotti, frittate, ma anche pasta e gnocchi. Per eliminare il principio urticante dei sottili peli delle foglie, è necessario cuocerle.
BORRAGINE
Foglie e fiori hanno proprietà antinfiammatorie, tuttavia è sconsigliato il consumo a crudo poiché contengono sostanze cancerogene ed epatotossiche, e indicato un utilizzo saltuario. Le foglie hanno un vario uso culinario, ma sono famose nella loro forma fritta e come ripieno dei ravioli. Dai semi viene ricavato l’olio, usato come emolliente della pelle.
AMARANTO
Sia le foglie che i semi sono commestibili. Le foglie possono essere mangiate cotte, i semi sono un cereale privo di glutine e quindi adatto ai celiaci. Indicato nelle zuppe, in sformati o polpette, e anche in aggiunta alla comune farina nella preparazioni di panificati e pan cake, cui conferisce un aroma gradevole.
ASPARAGO SELVATICO
Disintossicante, diuretico, lassativo e ricco di sali minerali. Rispetto al comune asparago, hanno un sapore più intenso e amarognolo.
PORTULACA O SPINACIO SELVATICO
Emolliente, ricco di minerali e lassativo, le foglie possono essere consumate crude come insalata, oppure come ingrediente di estratti e centrifughe, minestre e frittate.