È da tempo che mi chiedono se è sconsigliato bere il latte e consumare i suoi derivati, e in quest’ultimo periodo sembra che siano descritti come alimenti da bandire. Ovviamente parlo di soggetti “sani” che non presentano patologie che richiedano l’esclusione del lattosio o delle proteine del latte. Difficilmente rilascio pareri, a meno che non mi trovi in ambito ambulatoriale o estremamente confidenziale, tuttavia, di fronte alla parola ELIMINARE (che mi rimane indigesta in ogni ambito di vita) mi si scatena l’orticaria! Brevemente, è il caso di affrontare l’argomento.
Si tratta dell’ennesima esagerazione mediatica? In parte sì, perciò iniziamo con l’affrontare, e tentare di sfatare, due falsi miti.
Latte e crescita
“I bambini devono consumare tanto latte/latticini per crescere e crescere bene” (purtroppo c’è chi considera “latticino” la merendina che contiene CREMA AL LATTE)
Il latte è un alimento ricco di proteine (i mattoni del nostro corpo), calcio, fosforo, vitamina D e di fattori di crescita, quindi importante per la crescita dei bambini. Se parliamo di fabbisogno, allora possiamo rivolgere la nostra attenzione al latte materno, un alimento completo sia per i contenuti sia per le proprietà. Per la donna che avesse impossibilità ad allattare sono indicati validi sostituti artificiali. Il latte artificiale si differenzia dal latte materno per il contenuto di un principio nutritivo che preferisco non specificare, in quanto potrebbe influenzare in maniera distorta la scelta. Dall’anno di vita (periodo minimo di allattamento consigliato), il fabbisogno proteico del bambino va a diminuire di anno in anno, quindi non è necessario bere tanto latte e mangiare tanti latticini, anzi, studi hanno dimostrato la correlazione tra consumo eccessivo di proteine e obesità infantile.
Latte e osteoporosi
“Consumare tutti i giorni tanto latte, yogurt e formaggi per la cura dell’osteoporosi”
Non è proprio così, ed è stato dimostrato da studi importanti che hanno messo in correlazione fratture ossee e alimentazione. Nel caso specifico, è emersa l’estraneità dei latticini nella riduzione delle fratture, mentre curioso è un altro risultato: aumentano con il consumo di carne e diminuiscono con il consumo di verdure. In questo momento starete pensando “eppure il latte contiene tanto calcio!”, vero, ma contiene anche un quantitativo elevato di proteine che purtroppo tende ad acidificare il nostro organismo depauperandolo, per risposta, dei sali di calcio.
Il latte è un alimento infiammatorio? La sua funzione infiammatoria è attribuita al galattosio – lo zucchero che, insieme al glucosio, compone il tanto rinomato “lattosio” -, se in eccesso, sembrerebbe danneggiare le cellule ossee. Il lattosio è presente in quantità elevata nel latte, in minima parte nello yogurt e nei formaggi.
Queste considerazioni, non vogliono condurvi alla conclusione “allora il latte fa male, meglio non mangiarlo”, sarebbe sbagliato, semmai potreste rielaborare le informazioni per formulare un pensiero più adeguato “mangiamo meno carne, aumentiamo le verdure e riduciamo la frequenza di latte e formaggi” …ovvero non dobbiamo aumentarli giornalmente e nemmeno, tranne che per alcuni casi, è necessario consumarli ogni giorno.
Termino con un’ultima considerazione che riguarda la qualità del latte nell’attuale contesto storico. Esiste la propensione ad esasperare la produttività delle mucche attraverso trattamenti indegni, sia per l’animale sia per il consumatore, che rendono così il latte un alimento diversamente salubre dal passato. La produzione giornaliera del latte è resa sproporzionata attraverso la somministrazione all’animale dell’ormone della crescita. Questo intervento comporta la compromissione della salute delle mucche, e da qui la necessità dell’utilizzo, nonché la presenza nell’alimento, degli antibiotici che poi noi ingeriremo.
Pertanto, spetta a noi consumatori “aiutarci” scegliendo consapevolmente un tipo di latte che sia stato prodotto con metodi non intensivi, e proveniente da mucche che hanno mangiato bene e sono state trattate in uguale modo.
Il nostro benessere dipende soprattutto dal nostro agire.