Accese le candele e spense la luce. Le timide fiammelle illuminavano i sorrisi incorniciati. La famiglia l’aveva seguita, sarebbe bastato guardarli per allontanare il peso della solitudine. Estrasse un nuovo sigaro dall’umidificatore laccato nero e gli diede vita. La prima boccata approvò il consiglio della tabaccaia che l’aveva convinta a provare la serie Aniversario “perché Aniversario è il sigaro ideale per accompagnare i momenti speciali”. Nel suo caso, l’inizio di una nuova vita in una città sconosciuta.
Seduta sulla finestra, mentre le note di Against All Odds di Phil Collins inebriavano la stanza, osservava la strada illuminata dalle luci delle decorazioni natalizie. Un luccichio che delimitava la linea di confine tra l’asfalto e il cielo quieto della sera. Pochi passanti, qualche auto. Poca vita. Un’insolita e gradita esiguità favoriva l’unicità di quell’attimo di piacere.
Il panorama non era ciò che aveva sperato di vedere dall’enorme vetrata che dava il buongiorno al suo nido, ma non si lasciò demoralizzare da un effimero passaggio di tempo. La sua vita stava evolvendo e si sentiva estasiata dall’idea di libertà che in quel momento stava assaporando insieme alle note speziate del suo primo Davidoff. Una fumata che le stava insegnando ad assaporare desideri che non erano mai stati sepolti e ai quali, finalmente, era riuscita ad aprire la porta del proprio cuore. Canzone dopo canzone, la cenere aumentava nel posacenere di cristallo, che l’aveva accolta in quella dimora insieme a mobili e oggettistica di un gusto raffinato. Una fumata breve, ma piena di entusiasmo. E nel posacenere, amalgamata a quel che restava del sigaro, la malinconia.
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